Biografia.
Nel 1964, nella vivace Torino, nasce Marco Scali, un’anima inquieta destinata a trasformare la sua irrequietezza creativa in pura magia visiva. Sin dall’infanzia, i colori diventano il suo linguaggio prediletto – già alle elementari “pasticciava” con essi, quasi presagendo il destino artistico che lo attendeva.
La sua è stata una ricerca tormentata e appassionata della bellezza, un viaggio che lo ha portato attraverso molteplici forme d’arte. Inizia dalla fotografia, catturando dettagli sfuggenti, quei particolari che fanno la differenza, quei momenti in cui i pori sembrano respirare luce e ammantarsi d’incanto.
Per oltre trent’anni, il mondo della moda e del beauty diventa il suo palcoscenico, dove si afferma come make-up artist ricercato, collaborando con prestigiose case cosmetiche, in particolare un ventennio con Chanel. Ma questa è solo una delle sfaccettature del suo genio creativo. Scappando dal caos cittadino, trova rifugio nelle colline astigiane, dove il suo atelier diventa un laboratorio di sperimentazione: gessi, calcestruzzi, resine, ferro – ogni materiale diventa strumento per dare forma ai suoi sogni.
Il 2017 segna una svolta epocale nel suo percorso artistico. Dopo anni di ricerca dell’effetto “wow”, di quella scintilla capace di far tremare il cuore, la scopre quasi per caso, in un momento di rabbia creativa. Nasce così “Fluoemotion”, la sua rivoluzione artistica: opere che utilizzano pigmenti fluorescenti per creare un’esperienza visiva che trascende il ordinario. Le sue creazioni si caratterizzano per forme morbide dai bordi netti e spessi, dove i colori fluorescenti danzano sulla tela, creando un’esperienza immersiva che cambia radicalmente sotto la luce wood.
Il suo mantra artistico è semplice ma potente: “Non importa la rappresentazione di un concetto o di un sentimento… ciò che conta è l’emozione!” Le sue opere non cercano di essere concettuali, mirano dritto al cuore, provocando una risposta emotiva immediata e inequivocabile attraverso quella che lui chiama “violenza ottica”.
Tra le sue esposizioni più significative brillano le personali a Venezia: “V.I.P Very Important Puppet” e “Fluoemotion” al Cà Pisani Hotel e al Cà Sagredo Luxury Hotel durante la Biennale del 2009. Seguono “Fluoemotion Comics” a Monza e “Il Diavolo si veste di fluo” ad Asti, fino all’apice nel 2021 con la creazione di due globi monumentali per l’evento We Planet: uno raffigurante Greta Thunberg, esposto al Museo Muse di Trento, l’altro una mappa del mondo “rattoppato e ricucito”, venduto da Sotheby’s per beneficenza.
Per Scali, l’arte non conosce confini di stile o definizioni. La sua è una continua evoluzione creativa, un flusso incessante di sperimentazione dove ogni opera nasce dalla pura necessità di espressione, superando le tradizionali categorizzazioni artistiche per dare vita a un linguaggio unico e personale.
La sua missione rimane immutata: continuare a cercare e trasmettere quell’effetto “wow” che ha inseguito per tutta la vita, quell’emozione che preme sul petto e fa trattenere il respiro davanti alla magia dell’arte.